venerdì 10 febbraio 2017

L’informazione davvero fa schifo ?

Tra qualche settimana l’organizzazione non governativa RSF (NdR: Reporters sans Frontieres ha ricevuto nel 2005 dal Parlamento Europeo il premio Sakharov “per la libertà di pensiero”) pubblicherà l’annuale classifica con la quale viene valutata la libertà di stampa in 180 Paesi.
Nella classifica resa pubblica nell’aprile 2016 l’Italia figurava in terza fascia al 77° posto, preceduta perfino da Armenia, Nicaragua, Moldova, Burkina Faso e Botswana.
Non solo ma rispetto al 2015 il nostro Paese arretrava di ben quattro posizioni.
Nelle prime 10 posizioni figuravano, nell’ordine, Finlandia, Olanda, Norvegia, Danimarca, Nuova Zelanda, Costarica, Svizzera, Svezia, Irlanda e Giamaica.
Seguendo da molti anni i media nazionali mi sono fatto l’idea che, nel nostro Paese, il degrado progressivo della informazione sia provocato dal travaso di addetti ai lavori dalla categoria “giornalisti liberi” a quella di “giornalisti in cerca di padrone” con l’aspirazione a finire in “giornalisti con padrone” con modi di agire conseguenti.
Quindi non c’è da stupirsi se, giorni fa, qualcuno ha osato dire che l’informazione italiana “fa schifo” provocando la veemente reazione di molti addetti ai lavori.
Tra costoro c’era anche il giornalista del servizio pubblico RAI, Maurizio Mannoni, che su RAI 3 conduce, dal lunedì al venerdì, il programma di informazione “Linea Notte”.
Orbene, il sig. Mannoni da molte settimane ha scelta come sua priorità quella di dedicare il 40/50% della trasmissione a commentare criticamente le traversie della giunta capitolina del M5S, trascurando così di informare i telespettatori su accadimenti di certo non meno significativi ed importanti.
Prendiamo, ad esempio, “Linea Notte” che è andata in onda ieri sera 8 febbraio 2016.
Come da copione i primi 20/25 minuti della trasmissione sono stati riservati al coinvolgimento degli ospiti in studio nel commentare le quotidiane vicissitudini del sindaco Virginia Raggi e dei suoi assessori.
Peccato che il sig. Mannoni abbia omesso di informare i telespettatori su altri fatti del giorno.
Ad esempio non ha fatto alcun cenno che, nella stessa giornata di ieri:
1.      il Presidente del Senato avesse dichiarato inammissibile nel decreto “Salva-banche” il finanziamento pubblico di 97 milioni, voluto dal ministro renziano Luca Lotti, a favore della Ryder Cup di Golf che dovrebbe svolgersi a Roma nel 2022.
2.      L’ex amministratore delegato ENI, Claudio Descalzi, sia stato rinviato a giudizio con l’accusa di corruzione internazionale per aver versato maxi tangenti al governo nigeriano in cambio dello sfruttamento di un giacimento petrolifero.
3.      La Procura di Napoli abbia ascoltata, come persona informata, la on. Valeria Valente del Partito Democratico per lo scandalo Listopoli, relativo a quei “candidati a loro insaputa”, 9 finora accertati, inseriti nelle liste PD per le comunali 2016.
4.      Il Tribunale di Milano abbia condannato a 13 anni e mezzo di reclusione l’ex assessore regionale Domenico Zambetti, di Forza Italia, con l’accusa di aver comprato 4.000 voti dalla ‘ndrangheta in occasione delle regionali 2010.
5.      Proseguendo le indagini CONSIP per corruzione, le Fiamme Gialle abbiano trovato in una discarica il diario autografo delle tangenti pagate.
Il sig. Maurizio Mannoni ha ritenuto che i telespettatori di “Linea Notte” non dovessero essere informati di queste notizie.
Ora, se il sig. Mannoni fosse un conduttore della TV Pinocchietto, il suo comportamento potrebbe apparire meno grave.
Purtroppo, però, il sig. Maurizio Mannoni è lautamente retribuito dalla RAI per assicurare ai telespettatori una informazione completa, con correttezza e professionalità, come esigerebbe un servizio pubblico.
Non c’è quindi da sorprendersi se in base a linee editoriali di questo tipo la classifica REF releghi al 77° posto il sistema informativo del nostro Paese.

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