lunedì 29 agosto 2016

Politici ciechi come talpe

Il tempo è sempre puntuale nel farci capire in ritardo cose che facciamo finta di non vedere.
Così nel nostro Belpaese mentre gli anni passano ed i governi si avvicendano a Palazzo Chigi, con inesorabile puntualità si ripropongono terremoti, inondazioni, smottamenti con il loro tragico strascico di morti, feriti, sfollati.
C’è chi si rassegna facendosi scudo con la giustificazione che si tratti di eventi naturali.
C’è, invece, chi crede che sia sufficiente pregare il suo Dio.
Solo che, come intonavano “I Gufi” in un loro successo degli anni ’60, “tu ti preghi il tuo mentre io mi prego il mio”.
Purtroppo, però, sia il Dio dei cristiani che quello degli ebrei e l’Allah dei musulmani, alle ore 3 e 36 di mercoledì 24 agosto dovevano essere tutti distratti od assopiti se hanno permesso che uno spaventoso terremoto provocasse morti, feriti e distruzioni in una vasta area dell’Italia centrale.
C’è, poi, chi arriva perfino a rallegrarsi per eventi così tragici.
Come non ricordare la sciagurata soddisfazione di Francesco Piscitelli che, nelle terribili ore del terremoto dell’Aquila, se la rideva al telefono pregustando i grandi affari che avrebbe fatto nella ricostruzione.
D’altra parte ci sono anche i politici, non meno cinici, che approfittano delle disgrazie per i loro spregevoli battibecchi, o per turlupinare i cittadini con slogan ed affermazioni avventate.
Ad esempio, nelle ore in cui i soccorritori estraevano sopravvissuti e morti dalle macerie di Amatrice, Accumoli ed Arquata, Matteo Renzi non ha persa l’occasione per inventarsi un nuovo slogan ad effetto, “Casa Italia”, promettendo ai terremotati di ricostruire le loro case là dove erano.
Peccato, però, che nel suo bla bla bla Renzi non abbia chiarito né quanti anni occorreranno per la ricostruzione, né dove e come vivranno nel frattempo i sopravvissuti, né con quali fondi pensa di finanziare la riedificazione.
Il dubbio è che “Casa Italia” sia un altro grano del rosario di panzane sciorinato dal nostro premier in questi 27 mesi di governo, architettato ad arte forse solo per farsi bello in vista del temuto referendum costituzionale.
L’amara realtà è che tutti i nostri politicanti, e Renzi non è da meno, dimostrino di essere ciechi come talpe per non vedere la necessità di prevenire le tragedie piuttosto che manifestare il loro cordoglio, esporre bandiere a mezz’asta e promuovere funerali di Stato delle loro vittime.
Che a causa degli eventi tellurici, infatti, crollino non solo edifici privati ma anche scuole ed ospedali non è solo vergognoso ma è criminale.
Secondo numerose expertise, conosciute da anni, per mettere in sicurezza le strutture istituzionali, tra cui ospedali e scuole, occorrerebbero investimenti per 50 miliardi.
I politici italiani, invece, vagheggiano del come dilapidare miliardi di pubblico denaro nel costruire il ponte sullo stretto e nel organizzare le Olimpiadi 2024.
A fregarsi le mani nel assaporare i cospicui guadagni che potranno fare, partecipando alla realizzazione di questi progetti, sono certamente le lobbie delle organizzazioni criminali che plaudono al governo Renzi.

martedì 23 agosto 2016

Ma ci rendiamo conto che...

Ma è mai possibile che il nostro presidente del Consiglio sghignazzi sempre in tutti i consessi internazionali e si comporti come se fosse uno scolaretto in vacanza premio ?

Quale credito internazionale potrà mai riscuotere il nostro Paese dopo essere stati rappresentati dai lazzi e frizzi di Berlusconi ed oggi dalle gongolanti scampagnate all’estero di Renzi ?

sabato 6 agosto 2016

Sollazzarsi a spese dei contribuenti

In queste ore mi è tornato in mente il pandemonio che i media, dalla radio alla TV ed alla carta stampata, sollevarono nel settembre 2007 per censurare Clemente Mastella, allora ministro della Giustizia del governo Prodi, che si era servito dell’aereo di Stato, l’Air Force One, per recarsi da Roma a Milano ed assistere al gran premio di Formula 1 di Monza.
Un sollazzo per l’allora ministro Mastella, a spese dei contribuenti italiani, che suscitò la reazione sdegnata dei media !
Da allora sono trascorsi alcuni anni ed ho la sensazione che la tensione censoria del giornalismo nostrano sia del tutto evaporata, sacrificata sull’altare del più becero servilismo al potente in carica.
I primi cenni mi era sembrato già di coglierli quando, nel settembre 2015 (NdR: ancora settembre, un mese sfigato per i contribuenti), il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, mollò tutti gli impegni istituzionali snobbando anche un evento strategico per l’economia del mezzogiorno come la Fiera del Levante di Bari, per zompare su un aereo di Stato e recarsi a New York per godersi la finale degli US Open di tennis tra Flavia Pennetta e Roberta Vinci.
Di questo sollazzo di  Matteo Renzi, a spese dei contribuenti italiani, i media sembrarono non accorgersi.
Così come in questi giorni non ho notata né una parola di incredulità né un accenno di censura sul fatto che Matteo Renzi, con moglie,  figli e seguito di rigore, si sia recato a Rio, ovviamente con il nuovissimo e costoso mega aereo di Stato, l’Airbus 340-500, per concedersi qualche giorno di vacanza olimpica.
Una vacanza che ai contribuenti italiani costerà qualche centinaio di migliaia di euro ma che deve essere sfuggita allo zelo dei nostri striscianti imbrattamedia.
È pur vero che chi non si conforma alla linea del potere renziano rischia il posto come è accaduto, guarda caso proprio nei giorni in cui Renzi si sollazzava a Rio, ai direttori del TG2 e del TG3.
Già, perché mentre tutti si indignano per il fatto che Recep Tayyip Erdoğan sta radiando svergognatamente tutti i giornalisti turchi non allineati, nessuno sembra rendersi conto che altrettanto sta facendo, però subdolamente, il nostro Renzoğan.
“Mamma li turchi !” … di casa nostra.