sabato 18 luglio 2015

Ma… cos’è questa Europa ?

Mentre assistevo incredulo, nei giorni scorsi, ancora ad un fallimento dell’Unione Europea, ho avuta l’impressione che si aggirasse tra noi lo spirito di Ettore Petrolini che, sulle note del celebre motivetto degli anni ‘30, parafrasandone le parole ci canticchiasse “Ma… cos’è questa Europa ?”.
La gestione della crisi greca da parte dei vertici di Bruxelles e dei capi di stato e di governo dei diciannove paesi dell’Eurosummit, ha confermato che l’UE è di fatto solo un mucchio di stati messisi insieme per servire ai propositi famelici di quella iena bruna che è Wolfgang Schäuble, il potente ministro tedesco.
Infatti, che sotto il profilo economico e finanziario la Grecia ne abbia combinate più di Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno, è un dato di fatto certo.
Che, però, la UE per contro abbia chiusi gli occhi e tollerati anche i bilanci, falsificati dalla Grecia per entrare a far parte dell’Eurogruppo, è altrettanto innegabile.
Pur tenendo conto di queste premesse non può sfuggire, però, che anche in questa circostanza, per volere di Schäuble nelle decisioni europee abbiano latitato i principi di solidarietà, sostegno, mutuo soccorso, sussidio, che dovrebbero caratterizzare invece un sodalizio che, oltre tutto, ha perfino la vanteria di definirsi “unione”.
Anzi, nei confronti del governo Tsipras, approfittando del suo momento di palese e grave difficoltà, ha prevalsa addirittura la volontà di compiere “un atto punitivo”, come ha affermato il filosofo tedesco Juergen Habermas.
D’altra parte non è stata neppure la prima volta che i principi di solidarietà e sostegno abbiano brillato per la loro assenza.
Era già successo alcune settimane prima quando l’UE aveva affrontato il problema dei flussi migratori.
Ebbene, la decisione unanime è stata quella di scaricare la criticità sull’Italia, ritenendo trattarsi di un problema di sua esclusiva spettanza.
Eppure, nei confronti del nostro Paese di certo non può aver prevalso un sentimento punitivo da parte dei tedeschi.
Infatti, in questi anni, l’Italia si è sempre impegnata nell’assicurare a Merkel ed a Schäuble i servigi impeccabili di maggiordomi in livrea tricolore, da Prodi a Berlusconi, da Monti a Letta, ed ora Renzi.
Merkel e Schäuble ordinavano cosa dire e cosa fare e gli italici maggiordomi in livrea eseguivano senza aprire bocca, con il risultato che il tessuto economico e sociale del nostro Paese si è a poco a poco impoverito raggiungendo livelli insostenibili di disoccupazione e di povertà assoluta.
L’Unione Europea d’altra parte, sempre più asservita ai diktat germanici, non tralascia occasione per dare prova di aver fatta propria la insensibilità sociale ed il cinismo che sono nel DNA di Merkel e di Schäuble.
Un esempio dell’ultima ora.
Su molti siti è visibile il video che è stato ripreso in occasione della visita di Merkel ad una scuola tedesca.
In quel video una bambina palestinese, rifugiata in Germania da quattro anni con la sua famiglia, si rivolge a Merkel manifestando la sua felicità per poter studiare in Germania e la sua speranza di poter continuare gli studi anche se ha il timore di essere espulsa se al padre non sarà rinnovato il permesso di soggiorno.
Con imperdonabile cinismo la cancelliera non solo si è dimostrata incapace di dire una sola parola di speranza, ma le ha fatto intendere, con durezza, che non potrà restare.
Neppure il pianto dirotto in cui è scoppiata la ragazzina ascoltando quelle parole ha smossa la insensibilità della cancelliera Merkel.
Ora, se al ritornello “Ma… cos’è questa Europa ?” non riesco a trovare altra risposta che quella di una Europa in cui i paesi membri sanno coltivare solo più egoismo e cinismo sotto l’egemonia teutonica, beh allora devo ammettere che fino ad oggi non avevo capito nulla, ma proprio nulla dell’UE. 

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